Il segreto di Paganini
Il segreto di Paganini
Luigi Pentasuglia
Conferenza
(Associazione ‘Essere’, Matera)
Il segreto di Paganini. Fondamenti chitarristici
del virtuosismo violinistico di Niccolò Paganini
BMG, Matera 2001
Luigi Pentasuglia Fondamenti chitarristici del virtuosismo violinistico di Niccolò Paganini
Luigi Pentasuglia Fondamenti chitarristici del virtuosismo violinistico di Niccolò Paganini Più che togliere credibilità alle capacità strumentali di Paganini, con questa conferenza vogliono, semmai, restituire verosimiglianza a quel complesso di ciarlatanate attribuito al violinista genovese. Sotto un profilo musico logicamente più corretto, infatti, le deliranti affermazioni, fatte qua e là da Paganini nel suo vagabondare, appaiono piuttosto metafore della sua complessa personalità musicale. Paganini, cioè, non si sarebbe mai espresso in malafede, quanto piuttosto avrebbe celato il suo segreto come l’illusionista cela la realtà effettiva. Suscitando nello spettatore l’impressione di trovarsi a contatto con la realtà di un puro violinista, egli agiva solo apparentemente da violinista, mentre pensava decisamente da chitarrista e pertanto in maniera fuorviante per gli ascoltatori. In altri termini, penso che vi siano buone ragioni per ritenere che l’eccezionalità tecnica di Paganini risieda, oltre che in un’innata predisposizione, soprattutto nella sagace intuizione dello sfruttamento contemporaneo delle due competenze: quella di violinista e quella chitarristica.Luigi Pentasuglia Fondamenti chitarristici del virtuosismo violinistico di Niccolò Paganini
Più che togliere credibilità alle capacità strumentali di Paganini, con questa conferenza vogliono, semmai, restituire verosimiglianza a quel complesso di ciarlatanate attribuito al violinista genovese. Paganini, cioè, non si sarebbe mai espresso in malafede, quanto piuttosto avrebbe celato il suo segreto come l’illusionista cela la realtà effettiva. Suscitando nello spettatore l’impressione di trovarsi a contatto con la realtà di un mpuro violinista, egli agiva solo apparentemente da violinista, mentre pensava decisamente da chitarrista e pertanto in maniera fuorviante per gli ascoltatori.In altri termini, penso che vi siano buone ragioni per ritenere che l’eccezionalità tecnica di Paganini risieda, oltre che in un’innata predisposizione, soprattutto nella sagace intuizione dello sfruttamento contemporaneo delle due competenze: quella di violinista e quella chitarristica.
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